Matera è fatta di tanti luoghi. Angoli della città in cui è possibile scoprire singole vicende che danzano nella storia di questo posto. Si tratta, spesso, di spazi sociali in cui le persone continuano a incontrarsi, eleggendoli a simboli della memoria e delle vicissitudini della città.
Uno di questi luoghi è, senza dubbio, la Villa Comunale di Matera. Da circa cento anni, questo spazio urbano ha visto cambiare la sua fisionomia per adattarsi ai cambiamenti della città e delle abitudini di chi la vive e la visita, pur restando fedele al suo compito originario: far incontrare le persone e offrire loro spazi adeguati e confortevoli in cui socializzare.
Riaperta al pubblico da pochi giorni, la Villa Comunale si presenta con un volto nuovo, seppur con alcuni elementi originari e proponendo qualcosa di nuovo alle persone che hanno iniziato già a viverla.
Un “giardino urbano delle arti e dei sensi”, come l’hanno definita gli amministratori locali, dove è stata ripristinata l’antica vasca con i suoi giochi d’acqua e dove hanno trovato spazio le opere d’arte già esistenti (la statua di Garibaldi e quella di Gian Battista Pentasuglia, l’unico materano che prese parte, sin dal principio, alla spedizione dei Mille, oppure l’opera d’arte dell’artista materano Pietro Gurrado). Inoltre, nuovi servizi igienici, una nuova area giochi e nuovi spazi verdi caratterizzano la Villa Comunale del terzo millennio.
La storia di questo luogo è tutta da scoprire. Fatelo con noi attraverso alcune interessanti nozioni storiche sulla Villa Comunale di Matera.
Villa Comunale, una storia da scoprire
Partiamo con una verità che “sconvolgerà” molti di voi: la villa comunale non è sempre stata nel luogo in cui si trova oggi, ossia in quel triangolo formato da via Tommaso Stigliani, Via XX Settembre e via Amendola. Nei primi anni del secolo scorso, infatti, la villa comunale – allora conosciuta come Giardinetto Margherita – occupava tutto lo spazio dove oggi si trova il Palazzo della Provincia, fra via Lucana, via Ridola e via Duni. Dai racconti dei più anziani, pare che fosse un luogo caratterizzato dalla presenza di tanti alberi, con una vegetazione rigogliosa.
Alla fine degli anni ’20, però, un grande progetto di edilizia pubblica dichiarò, in sostanza, la fine della vecchia villa comunale: nel mese di marzo 1929, infatti, la Federazione delle Cooperative di Ravenna (aggiudicataria del bado di realizzazione della nuova villa) iniziò i lavori per la costruzione del Palazzo del Governo (in cui dovevano trovare spazio Prefettura, Comando dei Carabinieri, Questura, Provincia e le sedi di altre istituzioni pubbliche) ma, per problemi di varia natura, il progetto fu ampiamente ridotto; si decise, così, di utilizzare – scelta probabilmente poco felice – l’area in cui sorgeva il Giardinetto Margherita – detta anche “L’urt d’Ciacciaridd” – che all’epoca era un vero e proprio orto botanico con rare piante e ricercate essenze autoctone.
Il suolo fu ceduto gratuitamente dal Comune alla neonata Provincia di Matera – la città, infatti, divenne capoluogo di provincia solo nel 1927 – a cui fu richiesto un unico impegno: trasferire e sistemare la nuova villa comunale della città dei Sassi nell’ex Piazza Francesco Crispi (ossia il luogo dove la villa si trova attualmente).
Una volta costruita la nuova villa comunale, furono installate una recinzione metallica (che fu poi tolta per fornire metallo alle forze armate italiane nel corso della Seconda Guerra Mondiale) e una grande fontana.
Link > Foto della Villa Comunale nel 1937 sul sito del MUV Matera
La Villa Comunale dagli anni ’50 agli anni ‘70
La villa comunale di Matera entra, così, nell’immaginario collettivo dei materani, che la reputano uno dei luoghi più caratteristici della città, tant’è che essa appare in diverse cartoline degli anni ’50, ‘60 e ’70.
Dalla fine degli anni ’50, in particolare, e fino alla prima decade degli anni 2000, la villa comunale ha ospitato una giostrina che ha fatto sognare tantissimi bambini dell’epoca e anche la famosa Fontana Ferdinandea, oggi collocata nella sua posizione originale, in piazza Vittorio Veneto. Anche questo monumento ha una storia tutta da raccontare; per non distogliere l’attenzione dalla villa comunale, però, vi diciamo solo che, nel 1958, la fontana fu collocata nella parte superiore della villa comunale, in via XX Settembre. Il definitivo riposizionamento in Piazza Vittorio Veneto avvenne il 7 aprile 2009.
Link > Foto della vecchia fontana negli anni ’60 sul sito del MUV Matera
Dagli anni ’80 a oggi
Alla fine degli anni ’80, la villa fu oggetto di una nuova riprogettazione, a cura dell’Arch. Maria Rosaria Mongelli, che cambiò quasi del tutto la fisionomia di questo luogo, dal quale vennero espiantati diversi alberi di leccio e ripiantati alberi di larga foglia, un vero toccasana per ripararsi dal caldo afoso dell’estate materana. Nel corso dei lavori di rifacimento della villa, fu eliminata la fontana, considerate pure le sue pessime condizioni.
La storia recente della villa comunale di Matera è nota: un luogo che, pur non essendo stato oggetto delle cure di cui avrebbe necessitato, ha continuato a essere luogo di incontro e sosta per materani e turisti, in qualunque periodo dell’anno.
Adesso attendiamo, fiduciosi e trepidanti, l’ennesimo inizio di questo luogo, tanto caro a noi materani.
Potrei sbagliarmi ma la riprogettazione a cura dell’architetto Mongelli non risale agli anni ’80, bensì ai primi del 2000
Ciao Antonio,
grazie per il tuo commento. In realtà la riprogettazione a cura dell’architetto Maria Rosaria Mongelli risale al 1985, come potrai evincere dal curriculum della stessa Mongelli presente sul sito del Comune di Matera: http://www.comune.matera.it/images/amm_trasp/organizzazione/organi_di_indirizzo/giunta/2018/mongelli/curriculum_PROFESSIONALE_Mongelli_NOV._2017_F.pdf
A presto e grazie per la tua visita!